Le coppie lo sanno.
Molto spesso i problemi non nascono perché i due sono delle cattive persone,
ma perché la comunicazione è malata.
E’ malata la comunicazione verbale fatta di parole, di ricordi,
di immagini del passato che non vogliono andarsene via.
Spesso, nel tentativo di togliere ogni fraintendimento,
si aggiungono parole su parole, concetti su concetti.
Ottenendo così il risultato contrario.
Così più si vuole spiegare più si complica la situazione.
Più si parla meno si comunica
Le frasi tipiche quando c’è una crisi nella coppia sono:
“Lui non mi capisce”. “Lei non ascolta quello che ho da dire”.
Il risultato è un dialogo tra sordi.
Il nostro partner,
quello/a che abbiamo scelto per condividere
la vita, dei progetti, un futuro da passare insieme,
lo sentiamo estraneo se non nemico.
Ogni sforzo di chiarimento sembra inutile.
E ogni tentativo per cercare di fare chiarezza aumenta
ancora di più il fossato che ci divide.
E la situazione sembra irrecuperabile.
Ridare potere alla parola attraverso il silenzio
L’unico modo per ritornare a capirsi è quello di fermarsi e riflettere:
sulle cose che diciamo,
sulle parole che usiamo,
sul tono che adoperiamo
per esprimere all’altro i nostri pensieri.
Insomma imporsi di parlare di meno
e così facendo dare più valore a quello che si dice.
Una buona strategia è quella di avere dei periodi di silenzio condivisi
dove si cerca solo di vivere quello che c’è da vivere:
senza dire,
senza interpretare,
senza spiegare.
In sintesi far parlare i gesti, solo quelli,
e silenziare la parola.
Non per punire l’altro, come a volte capita,
ma per ritornare a dare il giusto valore alle parole stesse.
Le parole che, lo sappiamo bene, sono
potenti mezzi di creazione e di distruzione.
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