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Immagine del redattoreFabio Ungaro

Solitudine: amica o nemica?

La solitudine, quando arriva inaspettata, ci spiazza sempre. Nessuno è mai pronto a rimanere solo da un momento all’altro. Solo con i suoi pensieri, solo con le sue paure,

solo dentro le sue relazioni. A volte troppo peso per una sola vita. Infatti la solitudine ha la capacità di amplificare le nostre sensazioni, i nostri sentimenti, le nostre idee.

Lascia l’amaro in bocca, un senso di sconfitta diffuso. Ci si chiede: tanta fatica per arrivare qui? Sembra quasi di regredire a un punto della propria vita dove si è sospesi tra un “già” e

un “non ancora”. E dove tutto quello che è stato fatto perde della sua importanza.

Perché quello che conta, veramente, è questa maledetta solitudine che adesso ci prende e sembra non volerci lasciare più.


Presa coscienza di tutto questo bisogna iniziare a reagire. A muoversi, a fare qualcosa, per dire innanzitutto a noi stessi che non vogliamo rimanere in questa situazione. Che vogliamo uscire da questa solitudine che ci fa star male. E qui ci sono tre passi da fare, semplici ma fondamentali, che possono davvero cambiare la situazione in cui ci troviamo.

  1. Non lamentarsi. Non dare la colpa di quanto succede agli altri e al mondo. Così facendo, anche se abbiamo ragione, rimaniamo ancorati a un’immagine che fa di noi delle vittime. E questo toglie energie, lucidità, perché dà ascolto alla nostra parte meno evoluta. E non ci fa evolvere.

  2. Cogliere la situazione di forzata solitudine non come una condanna ma come una occasione da usare al meglio. Nel tempo della solitudine che ci viene imposta cadono false idee, falsi miti su persone e cose, i rapporti diminuiscono e tante situazioni vengono viste sotto una luce più vera. Perché più aderente alla realtà, meno inquinata da pensieri sbagliati o poco reali con i quali avevamo nutrito i nostri giorni.

  3. Ascoltarsi. Cercare di scendere nella profondità del nostro animo per ascoltarlo, per chiedergli che cosa ha veramente da dirci. La solitudine, agendo in questo modo, diviene perciò non un tempo maledetto ma un tempo benedetto. Un tempo da vivere in pienezza, senza avere paura di affrontare tutte i pensieri e le sensazioni che arriveranno, gioiose o dolorose che siano. Perché lì, ma proprio lì, risiedono le risposte che cercavamo, le indicazioni per agire nel presente e progettare il futuro.

Se ci arrenderemo all’evidenza, se considereremo la solitudine non come una nemica ma come una amica preziosa, anche se a volte porterà fatica e dolore, scopriremo in noi una ricchezza interiore insperata, e ci troveremo molto più forti, più capaci di reagire con equilibrio e serenità agli imprevisti della vita. Se poi questo percorso lo faremo in compagnia di qualcuno più esperto di noi, cammineremo più speditamente e ci garantiremo un risultato più certo.


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