Nella coppia in crisi può arrivare il momento nel quale si ha la netta sensazione che non c’è più niente da fare. Le diversità tra lui e lei sono troppe grandi. Le posizioni sono così distanti che solo un miracolo potrebbe far cambiare le cose. Rassegnazione e fatalità hanno la meglio e tutto sembra dover finire. Destino di molte coppie. Alcune fanno scoppiare la crisi. Altre se la tengono dentro per anni in una guerra di logoramento dove nessuno vince e tutti perdono. Figli compresi. Questo succede perché l’attenzione è concentrata su quanto dice e fa l’altro. E l’unico metro per giudicare l’amore rimane quanto il partner è capace di comprendere i miei desideri e i miei pensieri. Giusto. Ma non basta. Anzi spesso questo modo di pensare non sfrutta le potenzialità sane della coppia.
Infatti se noi consideriamo il matrimonio come la somma della vita di un uomo e di una donna facciamo torto al matrimonio stesso. Che non è la somma matematica di due vite che si mettono insieme per vivere sotto lo stesso tetto, fare figli e invecchiare mano nella mano. No. E’ molto di più. E’ come dire che il marito vale 50, la moglie vale 50. Con il matrimonio la somma non è 100 bensì 150. Perché mi direte voi? Perché nelle promesse matrimoniali lo sguardo passa dall’IO-TU all’IO-NOI. E’ al NOI che ciascuno dei due coniugi deve guardare se vuole capire il valore della posta in gioco. Per esperienza professionale quando, di fronte a una crisi matrimoniale profonda, invito lui e lei a considerare questo NOI, qualcosa succede. Sempre. Questo per svariati motivi.
Primo
Guardare al NOI della coppia abbassa di molto la conflittualità perché non si è più concentrati solo sulle cose che non vanno bene nell’altro. Ciascuno dei due guarda verso qualcosa che insieme si è costruita nel tempo. E’ come, finalmente, tornare a riconoscere le cose belle e buone che si sono fatte nel tempo. Un po’ come lucidarsi una medaglia al valore presa sul campo di battaglia.
Secondo
Guardare al NOI della coppia fa capire che la colpa non è mai solo e sempre dell’altro. La relazione matrimoniale è fatta da due volontà che a un certo punto si sono unite e hanno cercato di dare vita a qualcosa di migliore e di diverso rispetto la propria vita personale. Questo porta a dover ammettere che l’altro o l’altra, nel bene e nel male, mi ha migliorato con la sua presenza. Ha riempito dei vuoti che io, pur, volendo, non sarei riuscito a colmare.
Terzo
Guardare al NOI della coppia fa capire che forse vale la pena di mettere ancora tempo ed energia per qualcosa che non dipende solo da me e da te. Il NOI del matrimonio sta a dirci che, rispetto agli otto miliardi che siamo, noi due e solo noi due scegliendoci siamo stati in grado di costruire qualcosa di unico e diverso per le nostre vite. Abbiamo la nostra occasione: non sprechiamola!
Quarto
Guardare al NOI della coppia ci invita a considerare la parte migliore che è ancora viva dentro di noi nonostante tanti problemi e difficoltà. E che chiede di essere considerata, di essere di nuovo coinvolta. Perché questa parte migliore di noi ci dice che non siamo solo la somma dei nostri fallimenti. Ma anche e soprattutto la nostra capacità di rialzarci e di far diventare i calcinacci della casa che sta crollando pezzi importanti per una nuova costruzione, anche se più piccola e diversa.
Quinto
Guardare al NOI della coppia ci ricorda come il progettare insieme sia la benzina necessaria per far muovere il motore dell’amore. Amore che non si nutre solo di desideri e fantasie, ma di cose concrete. Come decidere insieme come usare il tempo, le occasioni, i soldi, i pregi e i difetti che ognuno dei due porta con sé. Comprendendo che il NOI del matrimonio è un’occasione unica e straordinaria che ci viene offerta per fare qualcosa di diverso. Terribilmente difficile e complicato, certo. Ma anche, in un certo modo, la sfida più appagante che noi umani abbiamo inventato per portare valore e novità alle nostre solitudini. Tanti IO che nel giocare il tutto per tutto con un TU creano quel mix di dolore e gioia al quale diamo il nome di NOI!
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