Tutti noi abbiamo desiderato creare, chi più chi meno, una famiglia tipo quella del Mulino Bianco.
Peccato che nella realtà una tale famiglia esista solo per scopi pubblicitari. Quando iniziamo l’avventura matrimoniale speriamo con tutto noi stessi che vada così. O per lo meno speriamo di avvicinarci a quel modello. Ma, appunto, che lo si voglia o no, rimane un modello che vive nel mondo delle idee ma che non trova riscontro nella pratica.
Questo ragionamento ci porta a tre pensieri che ci possono aiutare nel valutare lo stato di salute della nostra relazione.
1. All’inizio è necessario avere un’idea di cosa vogliamo andare costruire: questo dà la giusta spinta per fare il grande passo. Crediamo nei grandi ideali di amore e di felicità e a loro guardiamo negli anni per capire dove sta andando la nostra storia. Tutti abbiamo avuto i nostri sogni nel cassetto. Era la cosa giusta da fare. Una cosa però non sapevamo: più alto è stato l’ideale con il quale ci siamo sposati, più alta è la pretesa con la quale giudichiamo il nostro matrimonio più o meno riuscito.
2. Se rimaniamo fissi al passato e continuiamo a ripensare alle motivazioni originali che ci hanno portato a sposarci andremo incontro inesorabilmente alla sconfitta. Col tempo le persone cambiano, i rapporti si trasformano. Finiscono alcune situazioni e ne nascono di nuove. Anche il matrimonio obbedisce alle stesse regole. Pur rimanendo se stesso, negli anni cambia, si trasforma. Se si accetta questa realtà, ci sono buone possibilità di rilanciare il rapporto e trovare nuovi motivi per una sana convivenza.
3. Smetterla una volta per tutte di pensare con tristezza e nostalgia a come sarebbe potuto andare, e guardare in faccia la realtà così come si presenta ai nostri occhi. Dirsi con sincerità cosa veramente è rimasto in piedi nonostante le molte macerie tra le quali ci troviamo a camminare. Pensare se ci può essere un futuro possibile e su quali basi poter ripartire. Sapendo che il parlarne, al di là di ogni possibile soluzione, è già un indizio di interesse per l’altro, un po’ di carburante utile alla prosecuzione di quella grande avventura chiamata matrimonio.
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