Un errore che spesso commettono le coppie quando litigano tra di loro è quello di chiedere o desiderare che i figli si schierino da una parte o dall’altra. L’uno e l’altra dei litiganti vuole portare a casa l’alleanza del figlio considerandolo quasi come un bottino di guerra, un giusto risarcimento per le ingiustizie subite. Ci sta. Viene naturale avere appoggio e complicità dalle persone alle quali vogliamo più bene. Quando la relazione è in crisi, sapere di avere un buon rapporto con i figli, mantenere con loro aperto il canale del dialogo, ci fa pensare che per fortuna non tutto è perduto. La famiglia, bene o male, tiene.
Non obbligare a scegliere
Nei casi di separazione e di divorzio per la maggior parte dei casi i figli resto nella casa di famiglia con la madre, mentre il padre è costretto a fare le valigie e andare a vivere da un’altra parte. Di fronte a questo evento i figli sono impotenti: possono solo prenderne atto anche se, a volte, ai loro occhi questa soluzione sembra ingiusta e troppo punitiva. Anche senza arrivare a questa soluzione estrema, capita di vedere genitori in crisi chiedere in maniera più o meno esplicita ai propri figli quasi un assenso al loro comportamento e alle scelte che ne derivano. Cosi facendo mettono i figli in una situazione di profondo disagio perché li obbliga a farsi carico del dover scegliere per quale genitore tenere, situazione che viene definita come conflitto di lealtà.
Perché obbligare a scegliere?
Se mettiamo i figli nel conflitto di lealtà li obblighiamo, loro malgrado, a preferire un genitore a scapito dell’altro, come se il figlio fosse in grado di poter tenere l’uno e lasciare andare l’altro. Il figlio, oltre a desiderare l’armonia dei suoi genitori, vuole essere libero e poter manifestare l’affetto per l’uno e per l’altro. Seppur imperfetti, sia il padre che la madre sono i suoi punti di riferimento, e il figlio tutto può pensare tranne che dover rinunciare all’uno o all’altro. Quindi genitori in crisi: lasciate i figli fuori dalle vostre discussioni, non costringeteli a prendere posizione. Voi, bravi o cattivi che siate, rimanete gli unici genitori possibili per le vostre creature. Lasciate loro la libertà di amarvi entrambi senza sentire il giudizio perché non hanno preso una parte. E ricordate: il film della crisi o della separazione è vostro. Se potete cercate di proiettarlo in cinema che sia il più vuoto possibile. Così che nessuno degli attori si aspetti gli applausi dal pubblico in sala.
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